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ragazzi del lago
Nello spettacolo un angelo ci conduce nei momenti interiori più profondi dell’animo di San Francesco: la scelta della povertà, il restauro della chiesa di San Damiano, la semplicità con cui vive il Vangelo anche con i suoi confratelli, il suo amore per i poveri.
Francesco chiede all’amico Giovanni di allestirgli una mangiatoia con il bue e l’asinello. Il poverello d’Assisi noterà, tra la povera gente che lo ama e lo segue, un’umile donna che tiene tra le braccia il suo neonato.
«É lui Gesù» dirà, e lo deporrà nella mangiatoia.
Da quel momento egli condurrà anche il pubblico, accompagnato dai simboli della Santa Messa, a vivere come fosse presente la notte di Natale di duemila anni fa, trasformando la realtà di quella notte del 1223 in quella dell’anno 0, dando vita così al primo presepe vivente.
Vincitore del premio “Praesepium Populi”, alcune scene dello spettacolo sono state trasmesse in mondovisione durante l’ultima Messa di Natale del Santo Padre Giovanni Paolo II nel 2004 e altre ancora rappresentate per molti anni, dopo l’inaugurazione del presepe statico, in Piazza San Pietro durante l’accensione del Lume della Pace da parte del Pontefice.